Quando si presenta la dichiarazione Imu 2023?

Come è noto, la dichiarazione Imu deve essere presentata quando intervengono variazioni rispetto a quanto risulta dalle dichiarazioni già presentate e nei casi di variazioni non noti al Comune di riferimento. In linea generale la scadenza per l’invio è fissata al 30 giugno dell’anno successivo a quello in cui ha avuto inizio il possesso degli immobili (o in caso di variazioni che incidono sul versamento Imu).

Il prossimo 30 giugno quindi, scadono i termini per inviare la dichiarazione Imu 2023 per l’anno di imposta 2022. Ma non solo, perché il decreto Milleproroghe ha disposto una proroga, sempre al 30 giugno 2023, per la dichiarazione Imu relativa al periodo d’imposta 2021.

 

Quando è obbligatorio presentare la dichiarazione Imu?

L’obbligo di inviare la dichiarazione Imu 2023, quindi, scatta per i proprietari di casa per i quali sono intervenute modifiche nel corso del 2021 e nel corso del 2022 che comportano il diritto a esenzioni, agevolazioni o versamento dell’imposta sulla casa.

Per capire chi deve presentare la dichiarazione Imu basta consultare le istruzioni del Mef contenute nel decreto direttoriale del 29 luglio 2022, che ha aggiornato le regole relative alla dichiarazione annuale Imu e Impi e i moduli relativi. Scopriamo quando c’è l’obbligo di inviare la dichiarazione Imu.

 

C’è l’obbligo di inviare la dichiarazione Imu se gli immobili possono usufruire di riduzioni di imposta, come nei seguenti casi:

  • fabbricati dichiarati inagibili o inabitabili e di fatto inutilizzati;
  • fabbricati di interesse storico o artistico;
  • fabbricati per i quali il comune ha deliberato la riduzione dell’aliquota;
  • fabbricati costruiti e destinati alla vendita (beni merce);
  • terreni agricoli e non coltivati posseduti e condotti da coltivatori diretti o IAP.

I contribuenti sono tenuti all’invio della dichiarazione Imu anche quando il Comune di appartenenza non è in possesso delle informazioni necessarie per verificare il corretto adempimento dell’obbligazione tributaria. Come quando:

  • l’immobile è stato oggetto di locazione finanziaria;
  • l’immobile è stato oggetto di un atto di concessione amministrativa su aree demaniali;
  • l’atto costitutivo, modificativo o traslativo del diritto ha avuto a oggetto un’area fabbricabile;
  • il terreno agricolo è divenuto area fabbricabile;
  • l’area è divenuta edificabile in seguito alla demolizione del fabbricato;
  • l’immobile è assegnato al socio della cooperativa edilizia a proprietà divisa, in via provvisoria;
  • è variata la destinazione ad abitazione principale dell’alloggio;
  • è stato acquisito o perso nel corso dell’anno l’esenzione IMU;
  • il fabbricato appartiene al gruppo catastale D ed è posseduto da imprese e distintamente contabilizzato.

L’invio della dichiarazione Imu è obbligatorio anche per le imprese costruttrici. Per loro, infatti, dal 1° gennaio 2022 è prevista l’esenzione sui fabbricati costruiti e destinati alla vendita, finché permane tale destinazione e se non siano dati in affitto.

 

Come inviare la dichiarazione Imu al Comune?

La dichiarazione Imu va presentata entro il 30 giugno 2023. L’invio può essere effettuato:

  • per via telematica, direttamente dal dichiarante;
  • per via telematica, tramite un intermediario abilitato ai sensi dell’art. 3, comma 3, d.P.R. 22 luglio 1998, n. 322 e successive modificazioni;
  • consegnando una copia cartacea al Comune interessato (a cui deve fare seguito la comunicazione attestante l’avvenuto ricevimento dei dati, rilasciata sempre per via telematica).

L’invio della dichiarazione Imu può anche essere effettuato direttamente dal contribuente, tramite i servizi telematici Entratel o Fisconline, oppure tramite intermediari abilitati e delegati da parte del dichiarante.

 

Cosa succede se non faccio dichiarazione Imu?

L’omessa, mancata o ritardata presentazione della dichiarazione Imu può portate a una sanzione dal 100% al 200% del tributo dovuto con un minimo di 51 euro. Eventuali errori nella compilazione invece potrebbero essere sanzionati dal 50% al 100% della maggiore imposta Imu dovuta.

 

 

 

Fonte: Idealista 05/06/2023